Ex Ilva - Acciaierie D'Italia Tavolo al ministero del Lavoro, USB: "Determinare garanzie per il rilancio, la cassa integrazione così non va bene serve ridurre numeri e garantire forte integrazione salariale"
La richiesta di cassa integrazione formulata da Acciaierie d'Italia, con numeri così drastici rischia di compromette del tutto il senso di discontinuità che l'amministrazione straordinaria ha provato a dare fin qui, attraverso un dialogo costruttivo e un'interlocuzione abbastanza costante e schietta.
Però oggi con l'avvio di questa procedura si è scelto di bypassare la verifica del contesto e delle condizioni di avvio del piano di ripartenza.
Manca quasi del tutto la discussione sul piano industriale e mancano le garanzie sulla sostenibilità economica per realizzarlo. Garanzie che può determinare solo il Governo.
Di sicuro dall'amministrazione straordinaria non ci aspettavamo miracoli, ma il livello di incertezza che ci è stato rappresentato al tavolo odierno è troppo alto e dà alla nostra organizzazione sindacale la sensazione che anche la partita sulla vendita al privato prospetti l'ennesimo regalo di stato dove a pagare sono sempre i lavoratori ed i cittadini.
Per USB serve che la discussione sui presupposti di realizzazione del piano di rilancio sia seria, per affrontare nel merito, anche nei territori, il quadro complessivo, anche e soprattutto alla luce dell'ultima sentenza della Corte Europea.
Solo partendo da questo possono esserci le condizioni per condividere percorsi gestiti attraverso gli ammortizzatori sociali; ma anche qui non possiamo accettare i numeri così presentati, che ci sembrano fuori dalla realtà: abbiamo detto chiaramente che vanno ridotti drasticamente e che non può mancare un integrazione salariale importante a tutela del reddito di chi lavora.
Riteniamo che i messaggi debbano essere di distensione, di prospettiva e di garanzie vere per il futuro. Questo ci aspettiamo.
Per l'esecutivo Nazionale Confederale USB
Francesco Rizzo
Sasha Colautti