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Lutrario (USB) su Landini e Polito: “Smettiamo di firmare contratti bidone, i salari devono crescere in base alle necessità di chi lavora”

Roma -

“Landini vuole aprire una vertenza sui salari, mentre la Cgil continua a firmare contratti sotto il livello dell’inflazione come quello degli autoferrotranvieri, appena siglato dalle sigle confederali. La mattina dice una cosa e la sera ne fa un’altra, se la situazione non fosse seria ci sarebbe da ridere”.

“Esattamente lo stesso atteggiamento che si ha davanti alle politiche di riarmo: si partecipa alla manifestazione di piazza del Popolo e poi si lancia una coalizione per il disarmo. Fumo negli occhi e stato confusionale, mentre c’è bisogno di parole chiare e di scelte conseguenti”.

“La prima cosa da fare è disdettare gli accordi interconfederali che obbligano a rinnovi contrattuali in perdita e smetterla di firmare contratti bidone. La seconda cosa è ascoltare i lavoratori che sono stanchi di flessibilità, precarietà, aumento dei ritmi e bassi salari. Il resto sono chiacchiere e demagogia da quattro soldi”

“Quanto a Polito ed altri intellettuali che hanno consigliato per anni al sindacato la moderazione salariale, e che adesso rimproverano il sindacato di non essersi opposto alla riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni, consigliamo di avere un po’ di onestà intellettuale. Bisognerebbe prima ammettere di aver contribuito con le proprie ricette filopadronali al disastro nel quale siamo precipitati. È comunque positivo che qualcuno si accorga che il modello contrattuale italiano è malato. I salari devono smettere di essere una variabile dipendente e devono crescere in base alle esigenze e alle necessità di chi lavora. Sono invece gli utili, i profitti, che devono essere riportati sotto controllo, con una politica fiscale di nuova progressiva e de-distributiva”.

Dichiarazione di Guido Lutrario, membro dell’Esecutivo Confederale USB