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Argomento:

RICHIESTA CHIARIMENTI SUI FATTI AVVENUTI AL COMANDO DI ROMA

Roma -

 

Al Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco del Lazio

Ing. Domenico DE BARTOLOMEO

 

e.p.c. Al Ministro dell’Interno

Prefetto Dott. Matteo PIANTEDOSI

Al Sottosegretario all’Interno con delega ai Vigili del Fuoco

On. Emanuele PRISCO

 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e Difesa Civile

Prefetto Dott.ssa Laura LEGA

 

Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Guido PARISI

                          

All’Ufficio Relazioni Sindacali

Dott.ssa Renata CASTRUCCI

 

 

OGGETTO: RICHIESTA CHIARIMENTI

 

         La scrivente USB chiede chiarimenti su quanto accaduto nella giornata di venerdì 31.03.2023 presso la sede Centrale di Roma. Nello specifico ha riscontrato che Ella è molto attento ai riguardi dei Pompieri, ossequioso delle norme e dei regolamenti ed ha giustamente notato che all’interno dell’autorimessa della Sede di via Genova c’era una panchina di troppo. Una panchina che non si addice e disonorava il Corpo Nazionale, ma soprattutto infrangeva il dettato del Decreto Legislativo 81/08 di cui noi Vigili del Fuoco siamo garanti e fedeli custodi. Allo stesso modo avrà notato che nelle sedi di servizio amministrate della Direzione Lazio c’è poco o nulla che funziona come dovrebbe. Talvolta sarebbe opportuno proseguire l’ispezione delle sedi visitando anche: le camerate, i servizi igienici, le docce, gli spogliatoi che sono fatiscenti ed in condizioni sanitarie assai precarie. Ricordiamo, solo a titolo di esempio, alcuni casi emblematici di distaccamenti che farebbero accapponare la pelle a chiunque che abbia letto con un minimo di attenzione il D.lgs 81/08:

  • La nuova e spettrale sede Centrale di Viterbo (VT) eterna incompiuta;
  • La terremotata sede di Posta (RI);
  • L’angusto spazio di Tuscolano I (RM) dove dimora comodamente solo il Dirigente che ci abita;
  • Le baracche di Campagnano (RM) e quelle di Terracina (LT).

 

         Ora appellandosi alla sicurezza sul lavoro si è preteso immediatamente il rispetto delle norme dell’81/08. Una decisione perentoria e singolare quando lo stesso Comando di Roma ha delle sedi dove nell’autorimessa vi sono gli armadietti con gli indumenti da lavoro per il Personale ma nessuno obietta; molte sedi non hanno l’attestazione antisismica e di conformità degli impianti tecnologici. Numerose sedi non hanno un’apposita zona filtro tra l’autorimessa ed il resto dei locali ma non essendoci una panchina da spostare tutto appare regolare. Per quanto riguarda i depositi dei carburanti non siamo messi meglio. Semplicemente nella maggior parte delle sedi le scorte sono lasciate assieme a tutti gli altri materiali, spesso in locali non opportunamente arieggiati ed in ambienti non ignifughi. Molte sedi non hanno dei locali/spazi spogliatoio idonei dove cambiarsi e per non avere osservazioni non sono dotati delle apposite panche dove potersi poggiare. Ma si sa, siamo Vigili del Fuoco ed alle scomodità ci passiamo sopra abituandoci molto in fretta. Per ciò che attiene la prevenzione incendi, soprattutto delle autorimesse, si riscontrano numerose criticità. Proprio in quella della sede Centrale sono presenti delle porte in vetro e legno come separazione con corridoi, laboratori e sala convegno. La norma prevede invece che siano installate porte incombustibili o REI. Questo particolare deve essere sfuggito a tutti gli ospiti di passaggio che a loro volta sono grandi esperti di prevenzione incendi, altrimenti avrebbero fatto certamente un’annotazione e tutte le rimostranze del caso poiché proprio in una sede dei Vigili del Fuoco non viene rispettata una norma basilare antincendio. Questi sono solamente i casi delle sedi di servizio più emblematici che noi di USB abbiamo ricordato durante la prima riunione con le Organizzazioni Sindacali in Direzione Lazio e costantemente durante le numerose riunioni periodiche con gli R.L.S. nei vari Comandi senza avere riscontri effettivi alle rimostranze presentate. Indubbiamente di strada da percorrere ce n’è parecchia, ma stranamente ci si scaglia contro i Lavoratori della sede Centrale di via Genova colpevoli solamente di essere seduti su una panchina. Sembra quasi che un Pompiere seduto possa scatenare chissà quale funesta ira dei Cittadini di Roma Capitale. Cittadini che peraltro continuano a sostenerci in ogni circostanza e che di certo non potranno biasimarci se ogni tanto sediamo su quella panchina ed in maniera conviviale scambiamo qualche chiacchiera rivangando qualche ricordo o qualche episodio della nostra vita lavorativa. Magari ricordando anche i colleghi che purtroppo non sono più tra noi e con cui abbiamo passato emozioni difficili da dimenticare. Sempre in ossequio al dettato del D.lgs. 81/08 ricordiamo che nell’Allegato IV vengono indicati tutti i requisiti minimi che un luogo di lavoro, degno di questo nome, dovrebbe rispettare per la sicurezza e la salubrità degli ambienti e per la giusta e corretta considerazione di tutti i Lavoratori che in essi prestano servizio. Allo stesso modo tutte le norme di prevenzione incendi che i Distaccamenti dipendenti dalla Direzione Regionale Vigili del Fuoco del Lazio non rispettano. Si rappresenta che tutti i Comandanti Provinciali del Lazio non le rispettano derogando in maniera arbitraria alle fondamentali regole che noi stessi abbiamo prodotto, talvolta con la collaborazione degli stessi Dirigenti che ora li governano. Viceversa si preferisce stigmatizzare le piccole cose, tralasciando quelle davvero evidenti. Rivolgersi in maniera scomposta e poco educata nei confronti dei Lavoratori non rispecchia i principi di correttezza, alla cordialità nei rapporti personali e professionali, secondo quanto previsto dal Codice di comportamento dei Dipendenti Pubblici. Un Dirigente dei Vigili del Fuoco non può scivolare tanto in basso utilizzando espressioni poco edificanti sfociando in ingiurie, minacce e tenendo un comportamento aggressivo davanti ad un numero considerevole di Lavoratori. Un atteggiamento così sgarbato non è assolutamente consono. Tutto questo è accaduto solo per una semplice panchina metallica che sostava lì da tempo immemore. A questo punto bisognerebbe anche smantellare il cosiddetto muro del pianto e far rimuovere tutte le sedute che si trovano all’esterno delle Sedi di Servizio e che possono permettere ai Pompieri di sedersi e contemporaneamente essere visti dai passanti. Considerando la mole di problemi che vivono i Vigili del Fuoco del Lazio ed in primo luogo quelli che prestano servizio nella sede della Direzione Regionale questo ci risulta assai inutile e pretestuoso. La USB ha da sempre sostenuto che la sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità assoluta e chiede alla Direzione in epigrafe di adoperarsi nel più breve tempo possibile affinché ciò avvenga a garanzia di tutte le Lavoratrici e i Lavoratori.

Si resta in attesa di riscontro alla presente.                                             

 

per il Coordinamento Regionale Lazio USB VVF

Paolo CERGNAR