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USB: GIOVEDÌ 30 SCIOPERO DEI PRECARI DELLA P.A.

Roma -

STABILIZZAZIONE PER TUTTI

 

Il precariato è un crimine di Stato. Per il diritto di tutti alla stabilizzazione, l’Unione Sindacale di Base si mobilita giovedì con lo sciopero dei precari della Pubblica Amministrazione, con manifestazione alle 10,30 a Palazzo Vidoni, e il convegno “Stato S.p.A. - Lavoro pubblico Profitto privato”.
Dalla Sanità agli Enti Locali, dalla Ricerca all’Università, passando per i ministeri, i Vigili del Fuoco e i lavoratori socialmente utili, i lavoratori precari sono fondamentali per il funzionamento del settore pubblico.

È l’ora della stabilizzazione per tutti, senza distinzioni come pretende invece di fare il decreto Madia, già parzialmente bocciato dalla Corte Costituzionale, in base a tipologia contrattuale o sistema di pagamento, escludendo così larghe fasce di lavoratori. Stabilizzare i precari è fondamentale per riconoscere ai lavoratori il diritto al futuro e assicurare ai cittadini la continuità dei servizi.

 

In parallelo allo sciopero, dalle 15.30 di giovedì convegno “Stato S.p.A. - Lavoro pubblico Profitto privato” al Centro Congressi di via Cavour 50/a, organizzato da USB con il Forum Diritti Lavoro, per fare il punto 25 anni dopo la firma del Trattato di Maastricht e i successivi incontri segreti che servirono a mettere sul mercato finanziario internazionale il patrimonio industriale e bancario pubblico del nostro paese. Il  2 giugno 1992 si tenne infatti una riunione sul Britannia, lo yacht della Corona inglese ancorato al largo delle nostre coste, in cui rappresentanti dell'Eni, dell'Agip, Mario Draghi per il Tesoro, Riccardo Gallo dell’Iri, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, Antonio Pedone di Crediop, alti funzionari di Banca Commerciale, Generali e Autostrade, incontrarono il mondo finanziario inglese: dai rappresentanti di BZW, ditta di brokeraggio di Barclay's, a quelli di Baring & Co. e S.G. Warburg. Bisognava mettere sul mercato internazionale il patrimonio industriale e bancario pubblico del nostro paese. E così avvenne con il Protocollo del 31 luglio 1992 tra il governo Amato e Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con cui si affermava la necessità che le organizzazioni sindacali – in cambio della loro sovvenzionata istituzionalizzazione – condividessero lo sforzo del governo per “una immediata azione di freno dell’inflazione e una significativa riduzione del disavanzo statale” ( cioè spostamento del reddito  dai salari ai profitti e privatizzazioni). Da quel momento la svalorizzazione del lavoro con cooptazione della sua rappresentanza, e la privatizzazione di imprese e banche e servizi pubblici, sono state le due inseparabili facce della stessa medaglia.
Il processo avviato con il primo governo Prodi è diventato un caso di studio per la dimensione delle vendite, inferiori solo a quelle del Giappone e del Regno Unito. Negli anni 2000 è stato portato il privato nel pubblico con forme crescenti di esternalizzazione nei servizi e nel welfare. Sino agli esiti più estremi con i Decreti Madia, al termine di un ventennio di legislazione tesa a costruire un pubblico impiego idoneo alla ristrutturazione: sempre meno numeroso, sempre meno retribuito e sempre meno sottoposto a riqualificazione delle competenze e delle mansioni, ma sempre più deriso e servilizzato, ricattabile, anziano, isolato. È stato liquidato il patrimonio pubblico senza alcun beneficio di bilancio ma con aumento delle tariffe e del costo dei servizi e  contestuali riduzione della qualità, distruzione di posti di lavoro e abbassamento degli stipendi e dei fatturati delle medie e piccole imprese, incremento della corruzione e distruzione della capacità produttiva italiana e concentrazione del capitale in poche ricchissime mani, sempre più quelle di multinazionali.  

 

Il Forum Diritti Lavoro, con Usb, ritiene che venticinque anni dopo sia venuto il momento di un bilancio, e di un rilancio. E invita a partecipare al convegno i cui atti diverranno la base per l’uscita del secondo numero della rivista “I Quaderni del Forum Diritti Lavoro”.